Tutti amano il gatto Ragdoll, ma quanti conoscono la sua storia? Questo splendido gatto non discende dal Sacro di Birmania, come per molti anni si è ritenuto. Il suo riconoscimento ufficiale come razza è arrivato solo nel 1992, ma le sue origini risalgono ad una trentina di anni prima e si devono ad una gatta bianca californiana tipo angora, dal pelo semi-lungo, di nome Josephine. Josephine generò una cucciolata dall'incontro con un gatto ignoto simile al Birmano. Il carattere eccezionalmente mansueto dei gattini di Josephine attirò l'attenzione di Ann Baker, vicina di casa del proprietario. La Baker ebbe l'idea di coltivare le caratteristiche di docilità di questi gattini fino a creare il gatto domestico perfetto: la sua idea era quella di selezionare una nuova razza dove sarebbero state assenti tutte le caratteristiche tipicamente feline di aggressività, diffidenza e indomabilità. Acquisì quindi alcuni esemplari della cucciolata di Josephine e iniziò un percorso di incroci delicatissimo e rigoroso che, nel tempo, approdò al gatto che conosciamo oggi: bellissimo nell'aspetto, eccezionalmente buono e affettuoso nel temperamento, assolutamente non aggressivo e capace di una devozione all'umano che eguaglia (e non di rado supera) quella del cane. L'allevatrice americana battezzò la nuova razza con il nome di "Ragdoll", ovvero "bambola di pezza" per la sua attitudine, mai vista negli altri felini, a rilassarsi completamente fra le braccia del proprietario. La Baker fu sempre molto gelosa del "suo" capolavoro: fin dai primissimi anni della selezione impose regole e standard di rara severità per chiunque volesse allevare o vendere gatti Ragdoll. Ciò ha contribuito a rallentare e a limitare la diffusione di questa razza, che ha fatto la sua prima comparsa in Europa solo tardivamente. E' stata la famiglia Dayton, negli anni Settanta, a promuoverne la divulgazione a livello mondiale dopo aver acquistato un primo esemplare direttamente dalla Baker.