Il gatto può essere colpito dai parassiti in ogni momento dell'anno: in primavera e in estate, però, il rischio è notevolmente più alto. Il clima mite, infatti, invoglia il tuo micio ad uscire più frequentemente all'aperto, dove le colonie di parassiti, complici le temperature elevate, iniziano a riprodursi a ritmo vertiginoso.
Di questi microrganismi esistono diverse tipologie, che possono essere catalogate in due grandi gruppi:
- Parassiti esterni. Pulci, zecche, pidocchi: sono i cosiddetti "flebotomi" che si attaccano alla cute dell'ospite per nutrirsi del suo sangue. Quando l'infestazione è in corso, il gatto manifesta un intenso prurito accompagnato da lesioni cutanee, perdita di pelo e grande irrequietezza. A questa categoria appartengono anche gli acari dell'orecchio, responsabili di un disturbo noto come otoacariasi. Tale condizione, localizzata nei padiglioni auricolari, è segnalata dalla presenza di abbondante cerume scuro, cute infiammata e ferite da grattamento. In assenza di trattamenti adeguati e tempestivi, gli acari possono raggiungere anche l'interno dell'orecchio, compromettendo seriamente la funzionalità uditiva. Da non trascurare sono anche le punture di zanzara, spesso veicolo di un microrganismo (la filaria) che intacca il sistema cardiovascolare;
- Parassiti interni. Tra i più diffusi ci sono gli ascaridi, facilmente riconoscibili osservando le feci del gatto (hanno l'aspetto di uno spaghetto cotto). Altri parassiti intestinali, invece, sono talmente piccoli da non poter essere rilevati ad occhio nudo: per diagnosticarli sono necessari esami mirati. Tratto comune di tutti i vermi intestinali sono i sintomi: quando il gatto ne è colpito, infatti, può soffrire di vomito, diarrea, feci molli, prostrazione, inappetenza, dimagrimento eccessivo.
Pulci, zecche e pidocchi sono i parassiti più semplici da combattere: basta un buon antiparassitario (collare, spot on, spray). Mai utilizzare sui gatti gli antiparassitari destinati ai cani, perché possono risultare tossici. Per gli acari dell'orecchio è necessario un trattamento più specifico, che viene suggerito dal veterinario dopo una visita accurata. Anche in caso di vermi intestinali la cura deve essere rigorosamente prescritta dal veterinario, perché ogni parassita richiede un farmaco sverminante mirato.