Il Ragdoll si distingue per un carattere eccezionalmente mansueto, dolce e amorevole. Incredibile ma vero, questo bellissimo gatto è capace di superare nella devozione al proprio umano lo stesso "migliore amico dell'uomo" per antonomasia, ovvero il cane. Merito della lunga selezione operata dall'allevatrice statunitense Ann Baker, che negli anni Sessanta del secolo scorso si impegnò a lungo per eliminare dalla razza tutte le caratteristiche poco "domestiche" tipiche della felinità, ovvero aggressività e diffidenza, per accentuare invece gli aspetti caratteriali più positivi quali la mansuetudine, la pazienza, la capacità di adattamento, l'attitudine all'apprendimento, la propensione a dare e ricevere affetto.
Per questo, il Ragdoll è il gatto più adatto alla vita in famiglia: giocherellone con i bambini e accogliente con gli altri animali, è un perfetto "angelo custode" per le persone anziane, malate, sole o con spiccata fragilità emotiva. Questo splendido compagno, infatti, ha il dono di farci sempre sentire speciali, sostenuti e amati. Al ritorno a casa, ci accoglie festoso e ci segue di stanza in stanza; adora le lunghe sessioni di coccole e si abbandona fra le nostre braccia con piena fiducia.
La sua giornata tipo? E' quella trascorsa in braccio, tra carezze e parole dolci. Ma è ugualmente felice quando lo facciamo partecipare alle nostre attività o dormire ai piedi del letto: l'importante, per lui, è poter stare col suo amato umano. Ecco perchè possiamo tranquillamente portarlo in viaggio con noi. Dotato di pazienza e spirito di adattamento, è disposto a tutto pur di accontentarci e di non separarsi da noi. Ma attenzione: una così grande devozione comporta anche una marcata sensibilità. Quindi mai rimproverarlo o trascurarlo: si chiuderebbe in sé stesso e si sentirebbe ferito. Ugualmente, evitiamo di lasciarlo solo per molte ore: il Ragdoll non sopporta la solitudine e la soffre in modo patologico. Tranquillo e pacifico, non ama la confusione e sa essere discreto quando occorre. Con i bimbi è vivace ed estremamente paziente: è quindi molto importante insegnare ai più piccoli a non trattarlo come un giocattolo e a non offendere la sua suscettibilità.