Il gatto è noto per la sua proverbiale salute di ferro: la sua anatomia, infatti, è strutturata in modo da adattarsi a qualsiasi situazione ambientale, anche la più ostile. Tuttavia, il suo organismo non è affatto immune dagli attacchi di virus e batteri; in più, a causa di alcune particolari condizioni legate all'alimentazione o al corredo genetico, può essere colpito, specie in età avanzata, da vari tipi di neoplasie, come anche da patologie croniche che interessano il metabolismo, il sistema osteoarticolare, la funzionalità cardiovascolare e l'apparato digerente.
Nonostante gli indubbi progressi della medicina veterinaria, per alcune particolari malattie infettive del gatto, ancora oggi, non esiste cura: l'unica difesa è rappresentata dal vaccino. Si tratta, nello specifico, della rinotracheite, della gastroenterite virale e della calicivirosi, tre infezioni estremamente contagiose e talmente violente da portare rapidamente al decesso: contro queste tre patologie è obbligatorio vaccinare il gatto già a partire dai due mesi di età.
Altre malattie per cui il vaccino rappresenta l'unica cura sono la rabbia, la peritonite infettiva felina (FIP) e la leucemia felina (FeLV).
Per le malattie che è possibile curare, invece, l'efficacia delle terapie dipende soprattutto dalla tempestività con cui si effettua la diagnosi: cosa spesso non facile, perché il gatto, nella maggior parte dei casi, manifesta i sintomi molto tardivamente a motivo della sua elevata soglia del dolore. In questo caso, quindi, osservare costantemente il proprio gatto rappresenta il sistema più valido: alcuni segnali fisici e, soprattutto, le anomalie comportamentali sono infatti, il più delle volte, un campanello d'allarme. Prurito, scolo nasale e oculare, zoppia, sete eccessiva, minzione frequente (o, al contrario, difficoltosa), diarrea e vomito, perdita di pelo, dimagrimento, sovrappeso, inappetenza, stanchezza e prostrazione non devono mai passare inosservati, così come alcune alterazioni del normale comportamento (da molto vivace ad apatico, da socievole ad aggressivo, ecc.).
Tra le patologie più comuni che questi sintomi possono segnalare ci sono le problematiche cardiache, le infestazioni da pulci e parassiti (acari dell'orecchio, vermi intestinali), le infezioni del colon, il raffreddore, la toxoplasmosi, i disturbi dell'apparato urinario (cistiti, struviti, calcolosi), la coriza, la clamidiosi, le dermatiti, la congiuntivite, il diabete, l'insufficienza renale o epatica, i tumori e la FIV (una sindrome da immunodeficienza simile all'HIV umana).
Per combattere efficacemente queste patologie è fondamentale sottoporre il proprio micio a regolari visite di controllo, effettuare i richiami dei vaccini alla scadenza e rivolgersi al veterinario al primo sintomo sospetto. Assolutamente no al fai da te che, oltre a risultare inefficace, potrebbe aggravare ulteriormente lo stato della malattia e produrre complicanze di difficile gestione.