Quando condividi la tua vita con un gatto, i controlli veterinari di routine rivestono un ruolo prioritario. Tale ruolo accresce ulteriormente la sua importanza se il tuo amico peloso è una gatta non sterilizzata: nell'eventualità di una gravidanza, infatti, dovrai prevedere un iter basato su visite ed esami molto specifici.
Quando la gatta non è incinta, un monitoraggio periodico attraverso strisci vaginali e dosaggi ormonali è indispensabile per verificare lo stato di salute dell'apparato riproduttore; in caso di gravidanza, un apposito calendario di visite ostetriche accerterà il corretto sviluppo dei feti.
Nel gatto, la gravidanza dura in media dai 64 ai 67 giorni; in alcune razze, questo tempo può protrarsi fino a 70 giorni (è il caso, ad esempio, del siamese). I sintomi non sono immediatamente riconoscibili, ed è per questo che molti proprietari si accorgono che la loro gatta è incinta quando la gravidanza è in stadio già avanzato, col rischio di trascurare le precauzioni del caso.
Attenzione quindi ai possibili segnali rivelatori: se la gatta vomita, si lecca insistentemente le parti intime, fa le fusa più spesso del solito e appare nervosa e stanca, è molto probabile che sia incinta. A questi primi sintomi seguono, man mano che si avvicina il momento del parto, alcuni cambiamenti più marcati, come l'aumento dell'appetito, l'ingrossamento del ventre, l'arrossamento e l'ingrandimento dei capezzoli.
Come procedere non appena si sospetta una gravidanza? Il primo passo da fare consiste nel portare la micia dal veterinario che provvederà, attraverso la palpazione dell'addome, a confermare lo stato di gravidanza. Si potrà eseguire anche una diagnosi precoce ecografica per individuare con esattezza l'età fetale e per prevedere con buona approssimazione il giorno del parto. A scadenze prestabilite, la gatta dovrà tornare in ambulatorio per sottoporsi ai necessari controlli: l'ecografia, in tal senso, rappresenta la procedura più efficace per attestare il buon andamento della gestazione. I piccoli possono essere individuati dallo strumento ecografico già verso il quindicesimo giorno, mentre il battito del loro cuore è rilevabile a partire dal ventiduesimo giorno.
In condizioni normali, la gatta è perfettamente in grado di partorire da sola: basta prepararle una cuccia comoda in un angolo tranquillo della casa e restare accanto a lei per qualsiasi evenienza. In caso di complicazioni (perdite scure, eccessiva fatica nella fase espulsiva, sofferenza prolungata) è importantissimo rivolgersi al veterinario, che potrà predisporre un cesareo d'urgenza.