L’alimentazione del gatto Ragdoll, un pacioso felino nelle nostre case

Chiunque abbia un gatto sa che il nostro amico a quattro zampe è un onnivoro, mangia di fatto quasi tutto, ed ha, esattamente come noi bipedi, delle preferenze. Tuttavia il gatto nasce come un animale carnivoro con particolare attenzione verso topi, uccelli, serpenti, e gli insetti che ne stimolano la caccia (come ad esempio grilli e cavallette). La sua evoluzione da stato selvatico a stato domestico non ha solo modificato la sua alimentazione, ma anche la sua conformazione: infatti il suo intestino, nel corso dei secoli, si è allungato.

Nonostante il suo essere carnivoro, oggi una dieta basata esclusivamente sulla carne sarebbe nociva poiché muovendosi meno, rispetto al gatto selvatico, non ha la possibilità di smaltire le tossine della digestione che potrebbero portare a vari disturbi, tra cui gastriti ed eczemi.

Con lo spopolare della dieta vegetariana per gli uomini, si sta diffondendo la tendenza ad imporre tale dieta anche ai felini, credendo di fare una scelta corretta per la loro salute. Purtroppo ciò non è vero: infatti le proteine, durante la digestione scomposte in aminoacidi e glucosio, sono la principale fonte d'energia dei gatti. Al felino moderno serve, quindi, un'alimentazione mista, che preveda l'assenza di ossa appuntite (come ad esempio quelle di pollo) e una buona dose di carne cotta (soprattutto se di maiale). Sono molto ghiotti soprattutto di insaccati ma, a causa delle loro spezie e del sale in essi contenuti, hanno difficoltà nella digestione: è quindi opportuno monitorare e limitarne l'assunzione. Molto graditi sono anche fegato, polmone, cuore e trippa; tuttavia bisogna stare attenti poiché il fegato, ricco di proteine e vitamine, può anche avere effetti lassativi e sarebbe meglio somministrarlo solo una volta a settimana.

I gatti, e chi li ha lo sa, tendono a masticare poco, giusto il minimo indispensabile, per questo qualsiasi alimento gli diate è importante che sia tagliato a pezzetti, in modo tale da "costringerlo" a masticare, favorendo il rinforzare delle gengive e la pulizia dei denti. 

Chi ha la fortuna di avere un gatto (o più di uno) e un giardino, è sicuramente rimasto affascinato dall'agilità dell'animale durante la caccia, e magari si è anche chiesto che fine avesse fatto al preda catturata. Per i gatti di casa, come per i randagi, la risposta è semplice: se la sono mangiata, solo che i primi ci hanno giocato un po' prima di leccarsi i baffi! Cancellate dalla vostra mente la pia illusione che "niente tracce" vuol dire niente vittima, la preda c'è stata ed è stata completamente mangiata dal vostro amico; si perché non solo sono un pasto equilibrato e ricco di vitamine, ma avendo consistenze diverse (il pelo, le piume, le ossa, gli artigli o il becco) vuol dire varietà nel masticare e più soddisfazione del nostro micio!